Riccardo Mannelli: il poeta del vero

Grande Maestro e incredibile disegnatore, Mannelli riesce a trasferire nelle sue opere (realizzate in gran parte con la penna bic) la verità nuda e cruda, come le donne che sono ritratte senza veli, nelle posizioni più sconce, lassive, vere appunto.
E spero che nessuno sia offeso dalla precisione con cui le ritrae: capelli in disordine, imperfezioni, espressioni ambigue.. Perchè questa è la vita, questo siamo noi.

La filosofia dei suoi disegni mi suscita immagini di Schiele, Caravaggio, e nell’uso del chiaroscuro e del tratto ossessivamente ripetuto anche Leonardo da Vinci. Ogni opera è un viaggio in un mondo che parla di periferia, di persone che sono ai margini della società ma sono fiere di esserlo.

I ritratti non si ingentiliscono neanche quando i soggetti sono personaggi illustri.
Caricature, espressioni grottesche che si aprono su politici, imprenditori. Non è qui che però raggiunge il massimo della sua espressione, la gente comune è lo specchio della sua arte più nobile.

Il nudo integrale del corpo e della mente.

BIOGRAFIA

Classe 1955, Mannelli è nato a Pistoia, vive e lavora a Roma nel quartiere Pigneto.
Ha lavorato per La Repubblica, dopo aver pubblicato su importanti riviste nazionali ed estere quali: Il Male, L’Europeo, La Stampa, Il Messaggero, Lotta Continua, Il Manifesto, Il Mago, Il Clandestino, Linus, Alter Linus, Blue, Comic Art, Cuore, Zut, L’Heco des Savanes, Umor, Boxer. Ha fondato assieme a Vauro e Pino Zac la cooperativa “IL MALE” e insegna Disegno dal vero e Anatomia all’istituto Europeo del Design in cui coordina il Dipartimento Illustrazioni.

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